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Dal 1903 Passione da cinque generazioni

Senza Tempo; l’esperienza la cultura vitivinicola la costanza, passione e amore, capacità di uomini e donne terre e viti, innovare senza tralasciare le origini.

Di Bella Salvatore 1882

Strano Antonino    1878

Dalle terre nere dell'Etna e il vulcano più alto d'Europa, intervallati da terrazzamenti di pietra lavica, un vino rosso da vitigni autoctoni di Cultivar e per eccellenza il Nerello Mascalese coltivato alle falde dell’Etna da tempi immemorabili tra i 400 e i 1000 metri sul livello del mare già conosciuto dagli antichi Greci “Terra fertile dei ciclopi”. I sali minerali dei lapilli e delle ceneri vulcaniche le escursioni termiche, il colore ed il profumo del vino che determinano prodotto di alta qualità.

vini dell’Etna sono il frutto di una tradizione vitivinicola tra le più antiche al mondo. Infatti l’Etna ha sempre rappresentato per la vite un ambiente ideale. Infatti nei magazzini del porto di Riposto, confluivano i vini delle contrade per essere imbarcati ed esportati..

Nel 800 Catania era la prima provincia per superficie vitata con oltre 91.800 ettari, di cui 50.000 situati nella regione etnea che da sola produceva oltre cento milioni di litri di vino. Poiché la maggior parte dei vini prodotti veniva esportata in Francia, nell’Italia settentrionale e nelle lontane Americhe.

Uomini che hanno costruito la propria attività scegliendo le scoscese pendici dell’Etna per la coltivazione dei propri vigneti.

alle pendici del vulcano, la vite ha trovato il suo habitat ideale, grazie alle particolari condizioni climatiche, nasce un vino di qualità rosso , bianco e rosato dal carattere decisamente forte, esprimendo la tenacia e la passione di chi lavora su queste difficili terre.

La qualità delle uve alle pendici del vulcano ed il lavoro dell’uomo sono i veri protagonisti .Sostenute da muretti a secco realizzati con le pietre recuperate in loco le scarpate ed i terrazzamenti delineano un paesaggio unico, consentendo all’uomo di gestire il rapporto con il suo territorio. La conduzione del vigneto è resa molto complessa dai luoghi ma la sua produzioni è pregiata. 

Già Omero , Virginio e Plinio celebrano nei loro scritti la qualità dei vini e la fertilità del vulcano e la presenza della vite.e ricca di identità uniche e irripetibili.

Tra l’800 ed il 500 a. c. inizia la produzione vitivinicola con i coloni Greci, che introdussero la forma di allevamento conosciuta come alberello egeo.

Da cinque generazioni le famiglie Strano - Di Bella sono unite da una passione per il vino e le loro vite sono dedite alla coltivazione ed al commercio del vino Dal 1903 Il meglio del frutto di 120 anni di un esperienza ultra centenaria.

Vigneti coltivati a terrazzamenti alle pendici del vulcano nella contea di Mascali e Giarre tenute nelle contrade di Dagala del Re e Monacella una  zona ad alta vocazione vitivinicola.

  

 

Vino che dalle cantine delle tenute di Dagala del Re e Monacella al sorgere del sole, veniva trasportato con l’ausilio dei muli, “scecchi” (asini) e carretti trainati da cavalli, trasportavano barili e botti, attraversando rigogliosi vigneti a terrazzamenti tra le valli del vulcano per giungere all'imbarco del porto di Riposto e da qui il vino si destinava al continente, all'Europa e alle lontane Americhe Tradizione e Cultura Vitivinicola di Uomini e Donne, Terre e Viti di Passione e di Amore L’esperienza della tradizione vitivinicola ultra centenaria dalle cantine Di Bella nascono grandi vini di una struttura unica ,complessa ed elegante.

Negli ultimi anni la famiglia Di Bella ha acquistato un’altra piccola tenuta alle pendici del vulcano e precisamente nel territorio di Taormina impiantata a viti ed ulivi, anche questa racchiusa in un paesaggio unico e straordinario costituita da “terrazzamenti” formati da muri in pietra a secco, coltivando vecchie viti ad alberello e ulivi secolari. con entusiasmo
Le storie delle famiglie proseguono parallele e il patrimonio di esperienza di vigna e di cantina trovano continuità con Passione da 5 generazioni della quinta generazione dei giovani Alfio e Marco Di Bella. Passione da 5 generazioni
Tradizione e Cultura Vitivinicola di Uomini e Donne, Terre e Viti di Passione e di Amore L’esperienza della tradizione vitivinicola ultra centenaria Vini corposi dall’aroma deciso Struttura complessa ed elegante Sentori … Fruttuosità ….Note floreali …Morbidezza … Negli ultimi decenni Alfio e Marco di Bella hanno messo in pratica l’antica esperienza dei loro avi anche nel territorio irpino. l’Irpinia tradizionalmente vocata all’agricoltura fin dai tempi degli antichi greci ereditata dai romani, ricca di un paesaggio unico e straordinario tra verdi colline e boschi incontaminati si pratica una cultura vitivinicola che vi è trasmessa e custodita gelosamente con cura ed amore fino ai nostri giorni da questa gente da cui nascono i grandi vini conosciuti oltre i confini nazionali, grazie alla valorizzazione ed alla lavorazione di uve di vitigni esclusivamente autoctoni. L’Irpinia si trova in una posizione geografica ideale: in piena area mediterranea, in un territorio circondato da monti, ma con un clima temperato I vitigni di qualità sono posizionati in zone collinari mediamente tra i 300 e i 600 m s.l.m.; sui terreni , prevalentemente argillosi ; la presenza del potassio influenza, infine, positivamente la finezza del gusto di questi nobili vini. L’Irpinia con i suoi vigneti autoctoni si identifica con il suo vino affonda le radici in epoche remote. L’Irpinia, culla di produzioni vinicole di grande pregio. Vini di eccellenze in grado di competere con le più rinomate produzioni nazionali ed internazionali.

L’Aglianico, principale vitigno a bacca nera, che trova la sua massima espressione proprio in questa terra, e dei vitigni a biacca bianca Greco e Fiano. Vitigni autoctoni, secolari, danno vita alle tre grandi DOCG dell’Irpinia: il Taurasi, di colore rosso rubino, vino meritevole di lunghissimo invecchiamento. Il Greco di Tufo, con profumi unici. Il Fiano di Avellino, vino elegante, di un giallo paglierino più o meno intenso. 

Inoltre Alfio e Marco sul territorio hanno saputo selezionare eccellenze di Aglianico anche nelle zone limitrofe quali il Taburno ed il Vulture , quest’ultimo anche esso di origine vulcanica.